di Isabella Grassi #WLF2019 twitter@parmanotizie #WLFParma2019
Luca Farinotti è scrittore-imprenditore della mia amata Parma, già autore del libro #mondoristorante – qui una intervista con Luca Farinotti, e via via ve lo ho fatto seguire nelle sue presentazioni e spero di avervi fatto innamorare del suo modo di scrivere sul mondo della ristorazione, oggi sono lieta di rendervi partecipi ancora una volta di una anteprima.
A metà giugno uscirà questa nuova opera di Farinotti interamente dedicata alla scoperta del cibo a Parma. Come il titolo rivela è una guida pensata per Parma 2020, anno in cui la città emiliana sarà capitale della cultura. Io ora ho fra le mani la “bozza di stampa”, e siccome Luca non mi ha dato nessun indizio sulla copertina, aspetto di vederla come tutti voi.
La prefazione del libro è a cura di Marco Pozzali, un nome che nel mondo del buon cibo e soprattutto del bere bene non ha bisogno di presentazione e lo scrittore sommelier descrive la cucina parmigiana come “permeata di ruralità”; che fa provare cioè a chi mangia a Parma “un’esperienza sinestetica ancora legata a una percezione collettiva, allo stratificarsi dei ricordi e delle immagini culinarie di famiglia”, per poi arrivare a descrivere la guida di Farinotti come un vero e proprio libro di viaggio, “una sorta di Lonely Planet parmigiana del gusto dove si incontrano persone vere e virtuose, siano essi produttori, baristi, enotecari, torrefattori, ristoratori, osti resistenti.”
Come non concordare? Da parmigiana doc confermo che ogni famiglia della mia città ritiene di essere la sola detentrice della vera ricetta degli “anolini” (pasta ripiena da mangiare in brodo), e le vacanze di Natale sono interamente dedicate a disquisire sulla bontà del ripieno e del brodo che deve essere rigorosamente di cappone.
Confermo poi, da lettrice di Farinotti, che anche in questa opera il lettore viene guidato dalla sua narrazione, (che benché più limitata trattandosi di una guida per quanto romanzata), alla ricerca del vero tesoro: il ristoratore resistente. Anche qui come in #mondoristorante è infatti l’angelo custode del lettore, e i richiami sono continui. L’incipit è dedicato ad uno dei protagonisti dell’opera precedente: Ales Krinstanic che soleva ricordare come non vadano servite le acciughe se non sono di qualità e ritroviamo altri protagonisti come Diego Sorba (oste del Tabarro di Parma, locale della centrale via Farini a Parma), che da “fulgido esempio di come si possa, arrivando a incarnare la propria missione in senso tutt’altro figurato, diventare una carta dei vini vivente, vocale e interattiva in costante virtuoso divenire”, di #mondoristorate diviene ora un “ricercatore ossessivo e compulsivo… a caccia di prodotti virtuosi”, e naturalmente non può mancare Virgilio l’Oste Resistente dell’Oltretorrente di Parma che qui viene ricordato come il “Grande Gigante Gentile, burbero almeno quanto richiesto a un oste che si rispetti” e nella appendice ritroveremo anche le acciughe.
Questa guida si pone uno scopo preciso, rispondere al turista che si avventura per Parma, un turista fai da te, non al seguito di una comitiva organizzata che nel cercare un luogo si chiede che cosa vuole o di cosa abbia bisogno, e vuole fornirgli una “mappa di percorsi virtuosi tracciati” dove attingere.
Se in #mondoristorante vi era una aperta condanna alle multinazionali del cibo e correlativamente vi era il monito rivolto al ristorante resistente a essere “nemico del prodotto imbroglio” e di qualsiasi abominio geografico e a guardare alla qualità dei prodotti che utilizza, che rispetta ove possibile la provenienza biologica, e soprattutto che dimostra di conoscere la stagionalità degli alimenti che utilizza nel predisporre il menu e si terminava con un capitolo dedicato al Galateo del Cliente, qui l’accento si sposta decisamente sul cliente virtuoso.
Se infatti all’inizio Farinotti riporta il “Manifesto del Ristoratoratore Resistente” e il suo decalogo, proseguendo nella lettura ritorna il concetto di “marketing e positioning” studiati per “bypssare il processo di scelta consapevole” ed ecco quindi che la guida per ricercare la necessità reale del cliente cerca di realizzare una sorta di “targettizzazione virtuosa” tra consumatore e esercente.
Accanto al decalogo del Ristoratore Resistente compare quello del Cliente Virtuoso.
Non vi svelo quali siano i precetti ivi indicati, lasciandovi il piacere di scoprirli con la lettura.
Ultime note tecniche: il libro è organizzato per zone e pensato appunto per un turista che voglia fare una visita esperienziale di Parma, con breve descrizioni dei quartieri e delle sue caratteristiche, con l’indicazione degli esercizi ma anche dei negozi recensiti, volendo andare incontro anche al turista che abbia un appartamento a disposizione e voglia quindi cucinare.
E’ infine organizzato anche per categorie di locali (notturni/diurni) e tipologia di clientela (famigliare o meno) e non si limita alla sola area cittadina ma esamina tutta la provincia con uno sguardo anche ai prodotti tipici e ai produttori resistenti.
Last but non least è tradotto anche in inglese, uscirà dapprima legato alla Gazzetta di Parma nel mese di giugno e successivamente approderà nelle librerie e nei principali store on line e sarà disponibile anche in ebook per essere fruibile anche al turista tecnologico.
Luca Farinotti sarà mio ospite in una anteprima di presentazione di questo libro il 6 giugno 2019 a Parma alle 20.30 nella serata di apertura di Week End Letterari Fest 2019 un festival ideato da Gaiaitaliapuntocom Edizioni che intende portare la cultura (cibo per la mente) nei luoghi solitamente dedicati al mangiare come ristoranti e bistrot (cibo per il corpo). Trovate il comunicato stampa anche in questo sito e tutti gli aggiornamenti sul sito di Week End Letterari Fest e sull’evento facebook.
Vi aspettiamo numerosi.
(3 giugno 2019)
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