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“Caro Direttore, in tempi di Coronavirus…”, di Marco Maria Freddi

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di Marco Maria Freddi #CaroDirettore twitter@parmanotizie #Coronavirus

 

Caro Direttore,
in tempo di coronavirus per sentirmi utile, per sentirmi vivo, sono molte le cose che faccio in casa.

Leggo, scrivo, cucino, pulisco casa e novità del giorno, ho imbastito una bellissima discussione con Giacomo, il mio stepson più giovane che dovendo scrivere un tema scolastico ha voluto condividere in famiglia un argomento che si presta a facile retorica, un argomento importante e molto scivoloso a cui difficilmente posso e voglio sottrarmi: la violenza sulle donne.

Vorrei provare a leggere il fenomeno rispetto a una sfaccettatura che, a mio modo di vedere, influenza significativamente la violenza tra i partner di una stessa coppia, immaginando che parte della soluzione dipenda proprio dal riuscire a vivere un diverso paradigma.

L’uomo, inteso come essere umano, è un animale poligamo e, a differenza di quello che la struttura sociale impone (la monogamia), non è fatto per vivere tutta la vita con la stessa persona, o meglio, in una relazione poliamorosa potrebbe trovare il suo equilibrio. Ecco perché, unioni e matrimoni sia etero che omosessuali, finiscono o sono vissuti con estrema stanchezza fino alla fine.
Non siamo infatti dei colombi che, come ricordava Woody Allen, una volta trovata l’anima gemella rimane quella per tutta la vita.

Siamo infatti tutti testimoni, da esperienze di vita vissuta, che l’idea di monogamia venga spesso tradita da chi la mostra come vessillo, generando poi casi di violenza fisica e mentale all’interno della coppia.

La coppia novella ha inizialmente un forte desiderio sessuale che purtroppo scema col tempo aumentando un senso di frustrazione spesso mai dichiarato tra i partner. 

Alla cultura secolare monogamica, piace erigere quante più barriere per evitare un cambiamento di valore che potrebbe rovesciare la struttura di chi ritiene di sapere “come funziona il mondo”, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, in questo caso la sovra-struttura è la supremazia della coppia monogamica.

Da abbattere è una cultura millenaria dove vede tutti noi, a modo proprio, fare spesso qualcosa di non-monogamo, di vivere costrizioni e repressioni sessuali che non esclude chi, come il clero, ha causato nei passati secoli e continua a causare casi di violenza sui bambini.

Non c’è libertà personale senza libertà sessuale, credo quindi che ci sia bisogno di una nuova rivoluzione sessuale che segua quanto avvenuto negli anni ’60 e che superi i preconcetti che la società attuale impone come normali e immutabili.

La rivoluzione non può che partire dai poliamori, la filosofia per la quale si può essere innamorati, romanticamente coinvolti e vivere con più di una persona allo stesso tempo, di vivere legalmente un rapporto a tre, superando così la gelosia e la possessività sentimentale che troppo spesso degenerano, ahimè, in atti di violenza.

Credo che le relazioni poliamorose e monogame differiscano nella capacità di soddisfare i bisogni erotici di intensità sessuale, il piacere e la passione a quelli di solo intimità, comfort e di sicurezza dei partner.

Non sorprende che le relazioni “poliamorose” vengano vissute come relazioni profondamente monogame ma diversamente ricche di sesso, piacere e passione, dove l’erotismo non soccombe come succede nei rapporti monogami.

La domanda è, perché è così complesso per la nostra società accettare l’idea di una relazione poliamorosa?

Semplicemente la nostra società non accetta la diversità, etichettando come sbagliato tutto ciò che si discosta dal complesso mondo della cosiddetta “normalità”.

Concludo questo mio intervento da convinto anti-specista, facendo una piccola considerazione sulla costruzione della società umana.

Ci riteniamo superiori alle altre specie, per questo all’apice della catena alimentare, perché la nostra evoluzione ci ha resi intelligenti e sensibili, ma niente riesce a pareggiare la capacità dei Bonobo nell’organizzare in modo pacifico la propria comunità.

I Bonobo – la specie animale più evoluta della storia del mondo – hanno scelto un’altra via, la loro comunità, la loro struttura sociale è libera e del tutto pacifica. Mai la scienza ha osservato un Bonobo uccidere un suo simile, mai è stato visto un adulto comportarsi in modo aggressivo con un piccolo che fosse o no un suo familiare stretto. Nessun maschio compete ferocemente con gli altri per una femmina e soprattutto, i Bonobo, hanno collaudato una tecnica efficacissima per risolvere conflitti e tensioni, conflitti e tensioni che vengono risolti facendo sesso!

Il Bonobo è l’unico animale, oltre all’uomo, a fare sesso ogni volta che lo desidera, indipendentemente dall’istinto riproduttivo e dalla fertilità della femmina ma per questi nostri disinvolti cugini il sesso non è una componente specifica dell’esistenza separata dal resto: esso permea qualunque aspetto della loro vita, assumendo un ruolo di primo piano in ogni forma di rapporto sociale, cosa che nella comunità umana, pur essendo l’essenza del nostro muovere, del nostro vivere, del nostro scegliere, viene ipocritamente vissuta.

Insomma, una nuova rivoluzione sessuale, sociale e culturale che “contenga il danno” della violenza, una rinnovata volontà di libertà e responsabilità come antidoto alla violenza di genere.

 

(10 aprile 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata





 

 

 

 

 

 

 




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