di Marco Maria Freddi #Politica twitter@parmanotizie #Sicurezza
La tanto onorevole e politicamente onesta rappresentate delle istituzioni On. Laura Cavandoli afferma: “Grazie a Salvini, gli sbarchi sono diminuiti del 85%, ma la battaglia contro il racket che gestisce il business dell’immigrazione clandestina non si ferma”.
Tutti sanno – almeno coloro che leggono – che gli sbarchi sono drasticamente diminuiti con l’entrata in vigore della legge Orlando-Minniti (non mi esprimerò in merito… Per carità …) e che parlare di racket del business dell’immigrazione non è solo scorretto è semplicemente volgare. Vale per la cosiddetta “sicurezza”, i dati ci dicono che a partire dalla metà degli anni ’90, i reati in Italia sono in costante discesa, compreso durante il periodo di maggior afflusso di migranti in Italia. Ciò nonostante, c’è un continuo inasprimento delle pene ed abbiamo anche introdotto una sorte di “libero” arbitrio nel difendersi: ma difendersi da chi, da che cosa?
L’approvazione del “decreto sicurezza bis” è la riconferma di una visione politica, che basa il suo agire sulla riduzione delle libertà individuali ed il tradimento dello stato di diritto nazionale ed internazionale dove i diritti fondamentali sono e devono rimanere un limite insuperabile.
Nessuna urgenza, nessuna questione di sicurezza nazionale ma ciò nonostante viene approvato un secondo “pacchetto sicurezza”.
E’ la teoria dell’animale necrofago, ancora lui, poiché gli interventi legislativi approvati non servono allo scopo enunciato ma a dare una direzione, svelano un’idea di società, una società basata sull’odio verso qualcosa o qualcuno – che sia questo un migrante o una istituzione – per imporre altro.
Altro, appunto, modificare lo stato di diritto per raggiungere ciò che fino a poco tempo fa credevamo non possibile, la costruzione di una società “democratica” illiberale. Come Putin.
Questo governo, questa politica, questa visione di società dicono chiaramente che produrre leggi – al fine di ottenere becero consenso – è più facile che governare i fenomeni, governo dei quali non esiste alcuna urgenza, il fine è, appunto, altro.
(17 giugno 2019)
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