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Coronavirus. L’aggiornamento al 31 marzo: 14.074 i casi positivi in Emilia-Romagna, 543 in più rispetto a ieri. In isolamento a domicilio sono 6.069. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano a 1.477 (+250)

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di Redazione #EmiliaRomagna twitter@bolognanewsgaia #Coronavirus

 

Al 31 marzo sono 14.074 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna543 in più rispetto a ieri; 54.532 i test effettuati,3.542 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, martedì 31 marzo, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, sono 6.069 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (173 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 3532 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.538 a 1.644106 in più, quindi, di cui 65 uomini e 41 donne (il dato ricomprende persone venute a mancare nei giorni scorsi).

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.477 (250 in più rispetto a ieri), 1.117 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 360 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 27 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 23 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 1 in quella diFerrarain quella di Ravenna, 1 nel forlivese, 1 in quella di Rimini. Due decessi si riferiscono a residenti fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.635 (119 in più rispetto a ieri), Parma 1.933 (74 in più), Reggio Emilia 2.307 (99 in più), Modena 2.222 (85 in più), Bologna 1.680 (61 in più), Imola 260 (7 in più), Ferrara 320 (14 in più), Ravenna 580 (12 in più), Forlì-Cesena 730 (di cui 366 a Forlì, 23 in più rispetto a ieri, e 364 a Cesena, 24 in più), Rimini 1.407 (25 in più).

Tamponi “drive through”: operativo da oggi il punto presso l’ospedale di Forlì, da domani quello di Ravenna. In funzione da ieri, per i dipendenti, quello del Sant’Orsola di Bologna

Per accertare la guarigione delle persone già risultate positive, in modo rapido e senza che debbano scendere dall’auto, sono stati allestiti diversi “drive trough” con materiali e mezzi dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e l’impiego del volontariato: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re), Cesena e Forlì. Quest’ultimo, allestito nei giorni scorsi nel parcheggio dell’Ospedale Morgagni (via Carlo Forlanini 34), è operativo da oggi, martedì 31 marzo.

Anche a Ravenna si sta allestendo un punto di drive through, che sarà operativo da domani, presso il Cmp (Centro di medicina e prevenzione dell’Ausl), e in particolare nella parte posteriore della struttura. Qui, in collaborazione con la Protezione civile, è stata predisposta un’area ad hoc che sarà riservata al passaggio delle auto dei pazienti, riconoscibile attraverso un “portale”. I pazienti, contattati dal servizio di Igiene pubblica, si recheranno al parcheggio del Cmp e, passando sotto la struttura, saranno immessi nell’area, protetta anche dalla vista delle altre persone. Gli operatori, seguendo tutti i protocolli di sicurezza previsti, effettueranno il tampone senza che i pazienti escano dall’auto. Anche a Rimini ci si sta organizzando per allestire una struttura analoga.

Intanto, già da ieri, lunedì 30 marzo, il “drive through” viene effettuato anche al Policlinico Sant’Orsola di Bologna: è riservato ai dipendenti positivi e poi guariti che devono essere sottoposti a tampone per poter tornare al lavoro.

Da Piacenza a Rimini, più di 5.000 (5.039) i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio

Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Da ieri a oggi, sono stati allestiti altri 23 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 5.016 a 5.039, tra ordinari (4.501) e di terapia intensiva (538).

Nel dettaglio: 729 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.134 a Parma (65 terapia intensiva), 730 a Reggio (55 terapia intensiva), 536 a Modena (86 terapia intensiva), 930 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (159 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 258 a Ferrara (32 terapia intensiva), 722 in Romagna (nel dettaglio: 258 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 113 Ravenna, di cui 12 per terapia intensiva a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 93 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva; 120 Cesena, di cui 17 per terapia intensiva).

Per quanto riguarda gli ospedali Covid, Parma conferma l’attivazione dell’ospedale Piccole Figlie (ad oggi 25 posti letto Covid) e della casa di cura Val Parma Hospital (attivati tutti i 40 posti messi a disposizione). Sempre in provincia di Parma sono stati attivati 20 posti letto da parte della casa di cura Città di Parma.

Già pronti come Covid hospital quello del Delta di Ferrara (106 posti letto aggiuntivi), che si affianca all’hub dell’ospedale Sant’Anna e – per la Romagna – l’ospedale di Lugo, con 93 posti letto Covid a cui si aggiungerà quello di Riccione che, al momento, ha attivato 41 posti letto per acuti; entrambi da affiancare agli hub di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.

Sul resto del territorio regionale restano confermate a Piacenza la Casa di Cura Sant’Antonino e il San Giacomo per 120 posti letto complessivi, l’Ospedale di Comunità di BobbioCastel San Giovanni e Fiorenzuola; a Parma il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub)Fidenza e Borgo Taro; a Reggio Emilia, a supportare l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, oltre a Guastalla si è aggiunto Scandiano e la struttura Villa Verde con 40 nuovi posti letto; a Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto sia per l’area intensiva che per i pazienti in fase acuta) e sono pronti Carpi (dove è già attiva per pazienti Covid anche la Terapia Intensiva con 15 posti letto), Mirandola e Sassuolo;a Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.

Sempre a Bologna, nell’ambito del nuovo accordo con l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) si sono aggiunte le case di cura Villalba e Villa Erbosa, entrambe dotate di posti letto per la terapia intensiva, e Villa Laura con 48 nuovi posti letto attivati. Infine, in provincia di Bologna sono attivi posti letto per pazienti Covid anche presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto (52 letti) e Bentivoglio (36 letti).

In arrivo in Emilia-Romagna ventilatori e dispositivi di protezione individuali donati dai filantropi cinesi partner del China-Italy Philanthropy Forum (CIPF)

Un flusso di materiali medico-sanitari, coordinato dall’Ambasciata d’Italia in Cina, viaggia sulla rotta Pechino-Malpensa. Dopo il primo volo, partito il 27 marzo, oggi è decollato il secondo. Le dotazioni sono destinate alle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, e alla Caritas Ambrosiana. Nella sola giornata di oggi 10 ventilatori, 650.000 mascherine chirurgiche, 210.000 guanti, 334.255 tute protettive e 471 occhialini saranno consegnati alle strutture sanitarie sotto pressione a causa della pandemia da Covid-19. I voli umanitari sono sostenuti dal China-Italy Philanthropy Forum (CIPF) che ha raccolto fino ad oggi 850.000 euro dalle Fondazioni aderenti: Fondazione Cariplo, Fondazione Crt, Eni, Fondazione Grimaldi, Fondazione Cucinelli e Fondazione Agnelli, mentre la compagnia aerea Neos Spa copre i costi fissi e quelli del personale. Il ponte aereo sostenuto dal CIPF non trasporta in Italia solo i beni donati dai filantropi cinesi, ma anche altre donazioni provenienti da tutta la Cina e acquisti fatti dalle centrali di committenza pubblica nazionale e regionali per i quali sia urgente il trasferimento in Italia. Presidente onorario del Forum in Italia è il professor Romano Prodi. Il materiale destinato all’Emilia-Romagna è consegnato alla Protezione civile regionale dopo un accordo con il commissario ad acta per l’Emergenza Coronavirus, Sergio Venturi.

 

Le attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Nuovi strumenti e dispositivi di protezione individuale

Quarantaquattro ecotomografi portatili, 40 monitor da trasporto con defibrillatori, 200 pompe siringa, 10 ventilatori polmonari per terapia intensiva, 5 ventilatori polmonari per terapia sub-intensiva, 1.780 kit di accesso vascolare, 58.200 mascherine chirurgiche: questo è quanto il Dipartimento nazionale della Protezione civile ha fatto pervenire in Emilia-Romagna tra ieri e oggi.

Negli ultimi giorni sono stati recuperati dispositivi di protezione individuale e materiali anche attraverso requisizioni fatte in aeroporto e interporto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza: a Bologna 22.900 mascherine ffp2 e 281.000 mascherine chirurgiche, a Parma 1.199 aspiratori chirurgici. Il materiale viene poi consegnato all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile per la successiva distribuzione. Un’ultima operazione si è svolta proprio questa mattina all’aeroporto di Bologna e all’hub dell’Interporto di Bentivoglio.

Volontari all’opera

Sono stati 657 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, lunedì 30 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 8.986 giornate di impegno effettuato. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (100, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (398, con una significativa presenza – 50 – degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e Piacenza (17) e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali (132).

Su richiesta dell’Ausl Romagna, è stata montata ieri una tensostruttura per la sanificazione delle ambulanze alla sede riminese della Croce Verde di Novafeltria, con la collaborazione del Coordinamento provinciale del volontariato di Rimini.

Punti triage

Si confermano 32 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna: 10 davanti alle carceri e 22 davanti agli ospedali.

 

(31 marzo 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 




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