di Isabella Grassi
Lo sport è inclusione, è sano, serve per andare avanti far vedere che anche se sei su una carrozzina puoi partecipare alla Parmamarathon. E non c’erano solo quelle, c’era un sacco di gente. Famiglie con bambini. Famiglie con bambini e cani. Non solo nella camminata solidale per aiutare lo sviluppo di progetti legati ai bambini e alle loro famiglie.
La città è stata invasa dai runner, per la maratona, per la 32 km., per la 24 km e la 10 km, quest’ultima nella doppia versione competitiva e non competitiva. Un’invasione allegra, forse non silenziosa ma sicuramente ecologica nonostante i detrattori da social che hanno sparato sul mancato rispetto dell’ambiente prima che prendesse il via. Tra i partner della manifestazione c’è anche AIPO, l’Agenzia Interregionale per il Fiume PO che si occupa da anni di curare la gestione del principale fiume italiano e che aprirà gli argini e la cassa di espansione per permettere ai runner di godere di quella zona, perché i momenti associativi come questi sono importanti e vanno condivisi. Paolo Peschiera aveva spiegato in conferenza stampa come la manifestazione avrebbe contribuito a due progetti:
– Un primo contributo per l’eco-district che si sta sviluppando allo Spip
– Un secondo contributo destinato all’acquisto di carrozzine per spingere chi vuole vivere eventi come questo ma non ne ha la possibilità fisica.
Tante manifestazioni collaterali e momenti di condivisione, con in particolare la possibilità di provare tanti sport con le postazioni sul campo da basket e sul prato, hanno arricchito la giornata con la Cittadella che è aria aperta, sport e socializzazione e questa manifestazione per come è stata progettata e pensata si muove in questa direzione.
(17 ottobre 2022)
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