L’approvazione della legge regionale sul fine vita in Toscana rappresenta un passo fondamentale per il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione e alla dignità delle persone. È ora che anche l’Emilia-Romagna dimostri coraggio politico e si doti di una normativa chiara ed equa, senza ulteriori rinvii.
Oggi, la legislazione italiana sul fine vita è incerta e frammentata, lasciando le Regioni a regolarsi autonomamente. Questo crea una ingiustificabile disparità tra cittadini che, a seconda del territorio in cui vivono, vedono garantiti o negati diritti fondamentali. L’Emilia-Romagna, pur avendo adottato una delibera di giunta, si è limitata a stabilire procedure amministrative senza una reale tutela per chi si trova ad affrontare scelte difficili e dolorose. Al contrario, la Toscana ha scelto la via della responsabilità politica, approvando una legge regionale solida, capace di resistere a impugnazioni governative e, soprattutto, di garantire ai cittadini una protezione effettiva.
Questa disparità di trattamento è inaccettabile. L’Emilia-Romagna ha la possibilità e il dovere di colmare questo vuoto legislativo con un atto chiaro e concreto.
Tuttavia, il dibattito politico regionale mostra una preoccupante divisione. Da una parte, c’è chi sostiene con forza la necessità di una legge che tuteli la dignità e la libertà di scelta dei cittadini in situazioni di estrema sofferenza. Dall’altra, esponenti come Priamo Bocchi continuano a sollevare obiezioni ideologiche, parlando di “forzature giuridiche” per giustificare la loro resistenza a una regolamentazione chiara. Dietro queste parole si nasconde un atteggiamento che nega, di fatto, il diritto di ogni persona a scegliere per sé stessa.
Non possiamo accettare che questioni ideologiche o la paura di scontrarsi con il Governo impediscano alla nostra Regione di garantire un diritto fondamentale. L’Emilia-Romagna ha sempre dimostrato di essere una terra di progresso e civiltà: è il momento di confermare questo impegno anche sul tema del fine vita. Chiediamo con forza ai rappresentanti di Parma e dell’intera Regione di impegnarsi affinché venga approvata una legge regionale che assicuri ai cittadini emiliano-romagnoli una regolamentazione chiara, giusta e rispettosa della dignità di tutti. Il tempo delle attese è finito: servono azioni concrete.
Lo scrive una nota stampa a firma di Luca Amadasi, Direzione Nazionale +Europa e di Doranna Bonfanti, Portavoce +Europa Parma.
(17 febbraio 2025)
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