di Redazione Cultura
Quando i Grandi Magazzini arrivano in Italia, alla fine degli anni ‘80 dell’Ottocento, sono da subito un successo, un’invenzione che cambierà per sempre la società. L’idea viene dalla Francia dove l’imprenditore Aristide Boucicaut inventa nel 1852 un grande mercato al chiuso a costo fisso, “Au Bon Marché”.
I cugini Emmidio e Alfonso Mele sono imprenditori terrieri, ma hanno viaggiato e hanno visto i magazzini Harrods a Londra, sono stati a Parigi e hanno l’intuizione di aprire a Napoli i “Grandi Magazzini Italiani”. I Magazzini Mele hanno un successo strepitoso per la loro offerta variegata che soddisfa la borghesia cittadina e copre diverse categorie merceologiche dall’abbigliamento all’arredamento, dalla cosmetica ai corredi. Gran parte del loro successo i Mele lo devono alla scelta di affidare la pubblicità ai più rinomati illustratori dell’epoca, artisti come Achille Beltrame, Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovitz, Leonetto Cappiello, Gian Emilio Malerba ed altri. Nei loro manifesti è rappresentata la borghesia del tempo, scene corali, figure ben fatte e ricche di dettagli, colori sgargianti. Impossibile non notarli.
La mostra “Moda e Pubblicità in Italia 1850 – 1950” alla Fondazione Magnani-Rocca è l’occasione per vedere dal vivo gli incredibili Manifesti dei Magazzini Mele come questi manifesti realizzati da Aleardo Villa e provenienti dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso.
(30 settembre 2022)
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