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Il comitato No Autonomia Differenziata chiede il ritiro della richiesta di autonomia regionale differenziata avanzata nel 2018

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di Redazione Parma

Il 15 Dicembre scorso il comitato NO AD Emilia-Romagna ha presentato all’Ufficio di Presidenza della Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna la petizione popolare e le firme di sottoscrizione di cittadine e cittadini delle nove provincie regionali per il ritiro della Risoluzione dell’Assemblea, approvata nel 2018 che dava mandato al Presidente Bonaccini ed alla Giunta di avviare con il governo i negoziati per il progetto di Autonomia regionale differenziata dell’Emilia-Romagna.

Per l’Ufficio di Presidenza erano presenti la Prof. Silvia Zamboni ed il Sig. Fabio Raineri, vicepresidenti dell’Assemblea, e la Dott.ssa Katia Tarasconi, questore dell’Assemblea, il Dott. Cavatorti, responsabile del servizio affari legislativi, e la Dott.ssa Giuseppina Rositano, degli affari legislativi, che segue l’iter amministrativo delle petizioni.

Hanno presentato la petizione popolare la Dott.ssa Maria Longo già magistrato, il Prof. Alessandro Palmi, il Sig. Corrado Oddi, il Dr. Gianluigi Trianni ed il Prof. Giovanni Cocchi.

I rappresentanti del “Comitato E.R. Contro ogni Autonomia differenziata” hanno motivato le ragioni della petizione popolare finalizzata a far sì che la maggioranza della Assemblea della Regione Emilia-Romagna, la sua Giunta ed il suo Presidente S. Bonaccini facciano un atto concreto di ritiro della richiesta di autonomia regionale differenziata avanzata nel 2018 come Lombardia e Veneto.

La petizione popolare chiede di fatto alla maggioranza ed alla opposizione (Movimento 5 Stelle) un ripensamento a fronte del fallimento evidenziato dall’epidemia Covid 19 in tema di sanità, scuola, trasporti della pratica di una autonomia legislativa, già possibile in forma concorrente e già fallita ancor prima di arrivare alla forma esclusiva, di fatto concessa dalla interpretazione (forzata) del comma 3 art.116 della Cost. e dell’impianto della cosiddetta riforma del titolo quinto della costituzione promulgata nel 2001.

“La richiesta dei nostri rappresentanti”, ha aggiunto inoltre Giovanni Cocchi, “è stata di aprire un dibattito sulla petizione popolare e sull’autonomia regionale differenziata che coinvolga tutti i cittadini e le cittadine dell’Emilia-Romagna perché su questa vicenda, sia a livello nazionale che regionale, non c’è mai stata trasparenza”

Anche quest’anno, infatti e per il terzo anno consecutivo, il governo ha deciso di inserire l’Autonomia differenziata come collegato alla legge di bilancio ma questa volta senza sottoporre il testo del disegno di legge ai parlamentari.

E la maggioranza del Parlamento ha accettato questa prassi.

Ciò ha impedito alle cittadine ed ai cittadini italiani ed alle loro forme associative di conoscere nei dettagli il progetto come è testimoniato dal fatto che durante la raccolta delle firme si sia constatato quanto le persone siano disinformate sull’Autonomia differenziata.

Informa un comunicato stampa del comitato NO AD Emilia-Romagna pubblicato integralmente.

Non è accettabile – continua il comunicato, che in Emilia-Romagna, come del resto in nessuna parte d’Italia, materie legislative di tale importanza, e con gli impatti negativi già dimostrati dalla epidemia/sindemia Covid-19, non vengano rese adeguatamente note e dibattute pubblicamente sui media, e siano perseguite senza il coinvolgimento più ampio ed informato dei Consigli Comunali, Metropolitani e Provinciali.

A maggior ragione in epoca di PNRR.

Occorre ricordare che le altre due regioni capofila nella richiesta di autonomia differenziata, Lombardia e Veneto, nel 2017 coinvolsero i loro cittadini con referendum ad hoc, pur con notevoli forzature omissive e distorsive e con esiti partecipativi diversi, prima di avanzare le loro richieste allo Stato.

Nella nostra regione, invece, il tema è rimasto sostanzialmente chiuso tra Presidenza, Giunta e tecnocrazie regionali.

La stessa Assemblea Legislativa Regionale, infatti, con apposita risoluzione della sua Commissione Bilancio lo scorso giugno 2021, ha dovuto chiedere di essere coinvolta, purtroppo, malauguratamente, esprimendosi -addirittura con voto congiunto maggioranza di centro-sinistra ed opposizioni di centro destra leghiste e M5S – di riprendere un iter di richiesta di autonomia regionale differenziata, quando invece, almeno dopo Covid-19, avrebbe dovuto chiederne il ritiro!

“Lo scorso 31 ottobre – ha ancora dichiarato Cocchi – a Roma, si è riunita l’assemblea nazionale dei “Comitati NoAD” che ha promosso un “Tavolo” finalizzato a coordinare le iniziative di mobilitazione di associazioni, sindacati e partiti perché il disegno di legge sulla regolamentazione della richiesta delle regioni di autonomia regionale differenziata venga tolto dal Collegato alla legge di Bilancio 2022 e si apra un dibattito parlamentare che coinvolga la società civile, le sue associazioni e gli Enti Locali”.

Il 21 dicembre prossimo si svolgerà a Roma, in piazza SS Apostoli, dalle ore 14 alle ore 17.30 un presidio cui parteciperà anche una delegazione del Comitato NoAD E.R.

 

(18 dicembre 2021)

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