di G.G.
Dopo che i Comitati cittadini hanno aperto la “discussione in città” sulla questione dello stadio Tardini da mesi e mesi, finalmente il PD cittadino si è svegliato e se n’è uscito con l’aforisma del politico navigato: “Sul Tardini aprire la discussione in città”. I tempi sono naturalmente politici, in linea con l’inizio della bagarre elettorale, ma la figura è barbina.
Perfettamente in linea con quanto i Comitati cittadini hanno detto negli ultimi mesi – detto, manifestato e scritto, anche dalla pagine di questo quotidiano – il Partito Democratico di Parma, in maniera piuttosto opportunista e con poco tatto politico – interviene sulla questione calando quello che ritiene essere l’asso di briscola: “Di tutto questa città ha bisogno tranne che di nuovi centri commerciali”.
Dunque i casi sono due: o come da dichiarazione del PD “in chiave di interesse pubblico, l’intervento” sul Tardini deve “essere indirizzato in maniera più marcata dalla pubblica amministrazione”, o davvero il partito ritiene davvero di nutrire “seri dubbi sul fatto che oggi si possano investire decine di milioni di euro in uno stadio, spostando dunque queste importanti risorse da altri ambiti di intervento, a maggior ragione a fronte dei crescenti livelli di povertà della popolazione” oppure soltanto l’agone elettorale riesce a risvegliare questo partito da lunghi letarghi di programmazione politica e di apparente disinteresse per i suggerimenti del cittadino.
(1 febbraio 2022)
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