di Daniele Santi
La pervicacia con la quale inanellano leggi su leggi (su 100 che ne fanno ne vengono applicate 52 quando va bene, tanta è la fertilità dei fin troppo creativi governi), fa riflettere su un paese che proibisce tutto, specie quando governano Salvini & soci, mentre tutti fanno quello che gli pare (e le opposizioni gridano, vedremo cosa faranno quando saranno governo).
E’ la trista realtà dell’Italia delle leggine, leggiucole, dei cavilli, dei commi, dei Salvini e dei leghisti, delle leggette, dove ci si inventano reati ideologici (cioè si decide chi commette più reati a seconda di quello che pensa, dicasi rei di serie A e di serie B) da un lato e si depenalizzano cose serie dall’altro, tipo l’abuso d’ufficio (per dirne uno) all’interno di decreti che verranno certamente sbugiardati in larga parte per la loro palese, in moltissimi punti, incostituzionalità.
Il risultato in questa giungla intricata di cavilli legislativi, leggi dalla dubbia interpretazione piene di buchi che permettono di contestarle, di questo calvario di inappplicabilità, di lassismo nei fatti versus la rigidità e la graniticità dei gladiatori di governo è che in questo paese tutti fanno quello che vogliono, delle leggi se ne fregano e si ammazza la gente come si sbattono le ciglia per far piacere a chi ci guarda.
Perché di questo c’è bisogno in questo, di decreti che impediscano i limiti di 30kmh in centro storico, e di lassismo verso chi delinque sul serio. Si possono decidere 7 anni di prigione per chi occupa abusivamente un appartamento e lasciare che i pargoli di Casapound a Roma rimangano dove sono. Tanto si può sempre dare la colpa alle leggi scritte male. Come se le leggi si scrivessero da sole.
(25 settembre 2024)
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