di Marco Maria Freddi #Politica twitter@parmanotizie #Cannabis
Il presidente della commissione parlamentare Antimafia ed esponente del M5S, Nicola Morra, in una recente dichiarazione dice che non esclude che in questa legislatura si possa arrivare alla legalizzazione della cannabis.
Il capitano verde – con la profondità di pensiero, la consueta profondità che lo contraddistingue – dichiara nel frattempo che “se anche qualche esponente del M5S vorrebbe la legalizzazione, per me non esiste proprio. Io non trasformo lo Stato in uno spacciatore”. Insomma, la nutella me la “magno”.
Candidamente, la briosa e felice parlamentare parmigiana On. Cavandoli, dichiara che “la droga è un’emergenza a Parma e con la Lega e il “primo ministro” Salvini al Governo e grazie al lavoro encomiabile delle Forze dell’Ordine – figuriamoci se non manca un po’ di mielosa retorica – controlli, arresti ed espulsioni – ma dove? – di spacciatori (anche degli italiani?) sono ormai quotidiani e che le ulteriori risorse potranno fornire strumenti in più nella battaglia per tenere i nostri figli lontani dalla piaga della droga”. Mah… E questo, cari concittadini parmigiani, è il Governo del non cambiamento…
Il Governo del cambiamento non tiene conto dei dati di realtà, della scienza e dei numeri.
Certamente tra i 6mila di consumatori di cannabis italiani, bianchi – #primaglitaliani – non si contemplano elettori della Lega – la cannabis la consumano solo comunisti fancazzisti – gli elettori della Lega si rilassano solo con vino ed alcol DOC o DOGG, rigorosamente Made in Italy – ricordo che per abuso di alcol muoiono 30mila persone all’anno, non uno per abuso di cannabis ma meglio non dirlo, le accise in tempi di spreco di denaro per mandare gente giovane in pensione servono al governo di turno – spesso falsi storici ed invenzioni degli ultimi 40 anni ma l’importante è far credere che al tempo in cui gli italiani erano morti di fame avevano una lunghissima storia di tradizione culinarie, di tipicità – pur essendo morti di fame – nonostante che fino a pochi decenni prima non riuscissero a mettere insieme il pranzo con la cena.
Provando a riflettere sulla materia, e questo è il problema dei padani che non studiano – sono però bianchi, cristiani con le corna del dio Po ancora presenti nella loro percezione territoriale – scopriamo che il recente sequestro di una tonnellata di hashish a Milano aveva un valore stimato attorno agli 11 milioni di euro. Il piano “scuole” quello che la tanto candida e semplice parlamentare parmigiana guarda come alla panacea della soluzione dei consumi, prevede lo stanziamento di 344.000 euro (fonte Ministero degli Interni) di cui quota parte nel territorio casalingo per il contrasto all’uso di sostanze, insomma, non un contrasto alle mafie – che ringraziano – ma una caccia allo studente con lo spinello in tasca. Dell’utilizzo delle forze dell’ordine nelle scuole, della sua totale diseducazione al senso dello stato e del senso della forza dello Stato, dei suoi costi e dei risultati in termini di sequestri, di questo abbiamo già scritto abbastanza ma possono essere paragonati questi numeri?
Certo che sì.
Se gli 11 milioni di euro di cannabis sequestrata fossero stati distribuiti legalmente con una aliquota Iva pari al 22%, come per la droga di Stato – gli alcolici – e gli introiti venissero resi disponibili ai comuni, il comune di Parma avrebbe potuto incassare oltre 2 milioni di euro utilizzabili, magari, più che per aumentare il numero delle forze dell’ordine – non se ne può più sentir ripetere le stesse cose in consiglio Comunale – per mettere davvero in “sicurezza” le scuole e avviare programmi sanitari innovativi. Perché di problema sanitario si tratta ma per i semplici padani, è sempre un problema di sicurezza, o meglio di incasso elettorale.
Vista la cinica visione del mondo dei poveri padani, la domanda da porsi è se è economicamente conveniente la scelta di continuare ad ignorare il tema cannabis.
Nel solo 2017 il mercato della cannabis legale negli USA ha portato 4,7 miliardi di dollari di entrate fiscali – sottratte alle mafie che nel caso Italiano, in Padania investono i propri introiti in nero – che gli Stati che hanno scelto la strada della legalizzazione del mercato hanno investito in programmi e scopi sociali. La California, ad esempio, finanzia studi accademici e programmi per i giovani, Colorado e Nevada finanziano il sistema scolastico, lo stato di Washington li utilizza per rinforzare il sistema sanitario, Oregon, Massachusetts e Alaska finanziano programmi di sicurezza e prevenzione della tossicodipendenza. Non apriamo il capitolo della scienza poiché ai malati viene negato il diritto alla cura ma come sappiamo, questo Paese ha rinunciato molti anni fa a credere alla scienza come ha rinunciato da decenni in investimenti all’istruzione.
Non ci rimane che Casal Bruciato, la pancia e gli istinti peggiori di un popolo poco istruito che vuole credere al forte di turno piuttosto che guardare ad un mondo in continua trasformazione tecnologica a cui – qui si – la droga di Stato viene distribuita a piene mani per non far pensare in 5G.
(10 maggio 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata