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Marco Pannella e l’eredità politica ….

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di Marco Maria Freddi

Caro Direttore,

non mi stupisce ciò che sta accadendo attorno alla cosiddetta “Fondazione Marco Pannella”, per quanto mi riguarda il Partito Radicale è morto con Marco e Marco lo abbiamo seppellito al congresso di Rebibbia.

Il filo che ancora mi lega alla storia Radicale è rappresentato dall’impegno dei tanti compagni della Galassia Radicale che ogni giorno, ognuno a modo suo, si fanno corpo della nostra storia. Ciò che è accaduto nel Partito Radicale in relazione ai quesiti referendari è davvero qualcosa di grave, di doloroso, così come la costituzione della “Fondazione” e la proprietà esclusiva di una eredità per pochi, pochissimi; ma non mi stupisco di nulla, tutto ciò era chiaramente nelle cose da prima che Marco si ammalasse e questa è l’unica cosa che gli rimprovero.

La celebrazione della storia del Partito e di Marco avrebbe voluto vedere un segretario di partito capace di raccogliere attorno ad un obbiettivo, i referendum sulla giustizia, l’intera Galassia, Galassia impegnata nella raccolta referendaria su Eutanasia e Legalizzazione. Ma l’avversione del segretario del neo Partito Radicale per i “diversamente” Radicali ha preso il sopravvento e ha fatto scegliere al “segretario” un accordo con il peggio della Storia politica Italiana rappresentata dal partito dell’odio xenofobo, razzista, antiatlantico e fintamente europeista, rappresentato dalla Lega. Di questo taxi, fintamente guidato da un improbabile leader, ne avremmo fatto davvero a meno.

Il leader segretario del Partito Radicale, che delle firme non presentate se ne è lavato le mani per il bene del referendum, ha forse semplicemente pensato che l’accordo gli avrebbe garantito tre secondi di visibilità mediatica – mi spiace che il solito Marco Beltrandi sia stato esposto a piangere sul piagnone silenziamento cui nessuno più crede, mi domando perché l’inverosimile segreteria Radicale non chieda al suo socio referendario, Matteo Salvini, che tutti i giorni è in televisione e su tutti i media, del perché non parli di referendum o non inviti l’improbabile segretario Radicale ai talk show patriottici.

Ciò che accade era scritto e Rita Bernardini, simbolo della disobbedienza civile Radicale esclusa dalla Fondazione Pannella, la cartina di tornasole di quanto era già scritto, senza stupirmi di nulla mi chiedo se i Radicali, memori di quanto detto da anni da Gianfranco Spadaccia, abbiano il coraggio e la forza politica di riappropriarsi del Partito, divenuto cosa personale, personalissima.

Ricordo l’ultimo comitato nazionale di Radicali Italiani con Marco Pannella a Torre Argentina, dove, piangendo, chiedeva ai Radicali di rimanere uniti, purtroppo, i più lesti, hanno approfittato di un uomo anziano e le cose sono andate come sono andate.

Come sempre la realtà diventa se la nostra volontà esiste e se esiste, che i Radicali si facciano corpo dell’eredità che appartiene a tutti coloro che corpo sono stati.

 

 

(9 maggio 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 



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