di Redazione #Lopinione twitter@parmanotizie #Parma
Sembra solo una battuta innocente, ma in realtà non la è. L’ho sentita a commento dell’intervento di un politico col quale si può anche non essere d’accordo, ma del quale non si possono negare la passione e la preparazione. Mi ha infastidito non la battuta in sé, che si commenta da sola, ma la protervia con la quale veniva condita. Il dire “quello è un deficiente” senza dirlo. Lasciatelo parlare perché più parla più guadagniamo voti.
Non è così. E non è automatico. In tempi politici così fluidi con una così alta percentuale di cialtroni urlatori e di bellezze in parlamento per i e le quali contano più i ritocchini facciali che i contenuti, in tempi in cui un partito che prende il 30% in poco più di anno perde venti punti che regala ad un altro partito che poi in quindici giorni riesce a perderne una decina, è evidente che la battuta di spirito non basta più. Soprattutto se la battuta non è affatto di spirito, ma è stupida e basta.
Questa politica, a Parma meno che in altri luoghi per fortuna, ma la tendenza esiste, parla troppo, troppo e a vanvera, a vanvera e con protervia, con protervia e prosopopea, con prosopopea e cervello vuoto, con cervello vuoto e lingua scollegata. Parla troppo e purtroppo non fa niente. Due comunicati stampa con qualche virgolettato ad uso dei propri elettori, programmi niente, capacità di analisi ancora meno e ci si è fatti la pensione.
Ma vi ascoltate quando parlate?
(28 agosto 2019)
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