di Giancarlo Grassi
Il Comune di Parma ci informa che “Comune, Prefettura e Regione hanno dato disposizioni affinché l’ufficio Informastranieri di via Cecchi 3 coordini a livello territoriale l’emergenza profughi dall’Ucraina. Il Comune di Parma, si autodefinisce nel comunicato, in prima linea per fronteggiare l’emergenza profughi provenienti dall’Ucraina a causa della guerra in corso.
L’ufficio Informastranieri del Comune di Parma farà da riferimento rispetto eventuali arrivi e ospitalità e coordinerà le successive indicazioni per le pratiche sanitarie e le segnalazioni in Prefettura. Inoltre, raccoglierà le disponibilità dei cittadini di Parma a accogliere o mettere a disposizione eventuali alloggi. In caso di necessità di aggiornamento questi saranno prontamente comunicati.
Fuori da ogni immaginabile polemica con il Comune di Parma, ci permettiamo di sottolineare come si manifesti, in ogni occasione che sia adatta allo scopo, l’azione volta alla necessità di sentirsi buoni che accompagna con rara ipocrisia troppe azioni di accoglienza in questo paese: accoglienza che non è mai tale, dal momento che troppi migranti empaticamente accolti poi fanno gruppo a sé essendo la freddezza dell’accogliente direttamente proporzionale alla scarsa sincerità dell’accoglienza. Lo straniero è sempre tale sia che venga da lontano sia che viva all’angolo, perché riconoscerlo ed accoglierlo sinceramente in quanto tale significherebbe rinunciare ad una parte di sé e a una parte del proprio egoismo. Quell’egoismo che spinge a sentirsi così buoni da varare iniziative di accoglienza che sarebbero, nella loro già straordinari utilità, ancora più utili se fossero davvero sincere e se non contribuissero – con la nemmeno troppo consapevole divisione in accoglienza di serie A e di serie B – a creare discriminazione nella discriminazione.
Viene da chiedersi quanti di quelli che saranno “in prima fila” per l’Ucraina non avranno “schifato” almeno una volta barboni e migranti.
(9 marzo 2022)
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